Itinerario enogastronomico ai Castelli Romani: cantine, agriturismi e territorio

Quando si parla di Castelli Romani, è impossibile non pensare subito al vino dei Castelli, ai prodotti tipici del Lazio e a quella cucina sincera che ti accoglie con il profumo del pane caldo, dei formaggi locali e del buon vino versato in un calice colmo di storie.


Partecipare al
Fam Trip e Press Tour su invito di Rete Vip e Wine & Dine Holidays è stato un privilegio emotivo. Girare i luoghi che conosciamo praticamente da quando siamo nati, questa volta per raccontarli ad altri, ha significato molto per noi. È stato un tour alla scoperta di cantine, forni, fragoline, agriturismi e territorio, ma più che mai, è stato un tour del cuore.


Un giro tra le eccellenze enogastronomiche del territorio e dei suoi tesori inaspettati, vivendo appieno lo stile di vita italiano.


Partiamo!

Itinerario enogastronomico ai Castelli Romani
Powered by GetYourGuide

Degustazione a Cantina Costantini a Genzano di Roma

Siamo partiti da Genzano di Roma, uno dei borghi più noti per la sua vocazione agricola e vinicola. Hai mai sentito parlare del famoso pane di Genzano IGP? Se non lo hai ancora assaggiato caldo, croccante fuori e morbido dentro, beh…ti stai perdendo un pezzo di felicità, ma ne parliamo dopo.


La nostra prima sosta è a Cantina Costantini, dove si produce vino dal 1721 e difatti è tra le più antiche aziende del Lazio. Dopo una spiegazione sulle loro linee, tra l’altro abbiamo apprezzato molto le etichette che hanno scelto che richiamano alla famosa infiorata di Genzano di Roma, ci accompagnano nella sala degustazione (affianco alla cantina) ed assaporiamo i loro vini con sapori del territorio come la porchetta con composta al mosto ed atre delizie.


Cantina Costantini organizza visite guidate, degustazioni ed eventi.

Cantina Costantini a Genzano di Roma

Palazzo Jacobini a Genzano di Roma: visita e degustazione

A pochi passi, abbiamo avuto il piacere di visitare Palazzo Jacobini tra arte, vino e storia.

Come ti abbiamo detto, conosciamo abbastanza bene queste zone, ma qui non ci eravamo mai stati e siamo rimasti con la testa all’insù per un po'. Scopriamo che questa dimora fu residenza di Giovanni Jacobini e fu proprio lui ad adoperarsi per il rinnovamento delle strade di Genzano di Roma. Del nobile palazzo giriamo un elegante salone con vari quadri che raccontano il passaggio del Cardinale Ludovico, maestro di diplomazia (si dice che evitò uno scontro tra Germania e Spagna) ed altre tele come quella del Cardinale Angelo ed altri cimeli appartenuti alla famiglia. Entriamo in altre stanze e degustiamo il vino biologico IGP firmato Jacobini, vincitore di numerosi premi. Che dire, un’esperienza esclusiva in un edificio settecentesco che ne ha di storia da raccontare.


Informazioni utili: a Palazzo Jacobini si svolgono solo visite private guidate di piccoli gruppi (4-8 persone), sul loro sito trovate i contatti  e su richiesta, è possibile visitare anche le storiche grotte dove veniva conservato il vino.


Cerchi un alloggio? Consulta qui le strutture disponibili a Genzano di Roma.

Palazzo Jacobini Genzano di Roma
Palazzo Jacobini Genzano di Roma

Il GranFornaio: il regno del pane di Genzano IGP

Per uno spuntino veloce ma sostanzioso ci fermiamo al Gran Fornaio, storico forno a legna dove assaggiamo il pane di Genzano, particolare per la sua semplicità. Marco, padrone di casa, ci racconta tra una bruschetta e l’altra, che il 25/11/1997 il pane di Genzano diventa marchio IGP e ci spiega tutta la passione che ha per il suo lavoro sin da piccolo. Testuali parole: “io dico sempre che nel mio sangue scorre acqua e farina…” e già da questo capiamo molto il legame alla sua Genzano.


Pane, biscotti, pizza, il bistrot infatti, è anche pizzeria e scopriamo anche il lato creativo di Marco che ha ideato una birra prodotta proprio con il pane di Genzano IGP.

Pane di Genzano IGP
Birra al Pane di Genzano IGP

Nemi, il borgo delle fragoline

Dopo pranzo, ci siamo diretti verso Nemi, uno dei borghi più pittoreschi dei Castelli Romani. Le sue casette si affacciano sul lago come in un dipinto. Il paese è famoso per le fragole e le fragoline e già dai primi passi, ad ogni tratto qualcosa richiama alle fragoline: bar e ristoranti con crostatine alle fragoline, negozi che vendono oggetti d’arredo rigorosamente a tema fragole e fragoline e persino una gioielleria che realizza collane e bracciali con le vere fragoline, plasmate e rese gioielli con una particolare tecnica.


Ma Nemi è anche altro. C’è la bellissima Terrazza degli Innamorati con vista sul lago e soprattutto, la parte al di sopra del paese, dove non tutti infatti salgono e che custodisce: la chiesa di Santa Maria del Pozzo, il Belvedere di Nemi e un susseguirsi di stradine e scorci da girare lentamente.


Anche a Nemi siamo stati tante volte, ma per esempio, non eravamo mai entrati nella bottega del signor Santino dove, oltre ai tantissimi oggetti realizzati a mano, souvenir ed antiquariato, scopriamo una vera chicca: nel negozio c’è un’antica grotta. E chi se lo aspettava? Siamo rimasti a bocca aperta, chissà quante volte ci saremo passati e lo scopriamo ora! All’interno della grotta ci sono altri oggetti custoditi al fresco, messi dal mitico Santino che a Nemi è diventato un personaggio, in quanto è apparso in una scena di una nota serie tv turca. Il negozio si trova a pochi passi dalla Terrazza degli Innamorati, facci un salto se andrai a Nemi e salutaci Santino.


Il giro prosegue e facciamo visita a due piccole aziende agricole: Le Erbe della Luna e La Roscia. Due realtà diverse ma unite dalla passione per la terra. Nella prima scopriamo il mondo delle erbe officinali e dei fiori commestibili con un aperitivo vista lago di prodotti a km zero. Ogni specialità è pensata per lasciar apprezzare il buono che la natura dona ma esaltato con una cucina creativa e gustosa soprattutto.


La seconda è il progetto del cuore di Massimo che ci fa vedere da vicino dove e come nascono le vere fragole e fragoline di Nemi ma non solo. L’azienda agricola produce anche melanzane, pomodori, fagiolini ed altre materie prime. Qui non trovi ne filtri ne altro, sei in mezzo alla natura selvaggia.

Volendo per chi ama il contatto con l’acqua vengono organizzati degli aperitivi in sup, un’idea molto carina per fare qualcosa di diverso.


Cerchi un alloggio? Consulta qui le strutture disponibili a Nemi.

Lago di Nemi
Azienda agricola Lago di Nemi
Fragoline di Nemi
Nemi insolita

Dove cenare a Genzano di Roma: l’Agriturismo Le Rose

La giornata si è conclusa con una cena all’Agriturismo Le Rose, con una vista che spazia fino ai profili dolci dei Castelli.
Antipasti della tradizione rivisitati in chiave contemporanea, pasta fatta in casa, carni e ovviamente, vino.

Di questa location abbiamo apprezzato le chiacchiere con lo chef e la buona compagnia, diciamo è stato quel fine giornata rilassante che ci voleva.


Vuoi altre idee su questa regione? Leggi anche altri articoli sul Lazio.

Agriturismo Genzano di Roma
Agriturismo Genzano di Roma

Visita cantina e vigneto con degustazione da Ômina Romana a Velletri

La nostra seconda giornata è iniziata con un’esperienza che ci ha lasciato senza parole: la visita alla cantina Ômina Romana a Velletri, una delle proprietà vitivinicole più qualificate dei Castelli Romani.


Immagina di camminare tra filari ordinatissimi che si arrampicano dolcemente tra colline vulcaniche ed è questa la chiave che rende i vini di questa zona così unici: il suolo ricco di minerali regala struttura, sapidità ed eleganza a ogni sorso.


Ômina Romana è molto più di una cantina: è il progetto della famiglia Börner nato con una visione chiara, ossia valorizzare al massimo il potenziale di questo territorio. Ogni dettaglio, dal vigneto alla bottiglia, è pensato con cura. I filari sono pettinati come un giardino e la modernissima cantina è immersa nel verde come se fosse sempre stata lì. Il primo impatto è stato un po' allarmante, in quanto l’azienda è circondata da reti di filo spinato, ma una volta dentro, si è aperto come per magia un panorama meraviglioso, dove poter entrare nel vigneto e vedere da vicino gli scorci sconfinati dei Castelli Romani.


Durante la visita della cantina, rigorosamente con copriscarpe usa e getta, abbiamo scoperto le fasi delle loro produzioni e poi ci siamo lasciati guidare in un percorso affascinante, dalla vigna al calice.


La degustazione è stata così piacevole! Sotto un tendone con vista sul vigneto abbiamo assaporato una selezione di 8 tipi di vino, tra bianchi, rossi e rosè e per concludere, abbiamo provato un delizioso ghiacciolo al vino Hermes Diactoros, che (scoperta gradita), è ispirato al dio greco protettore dei viaggiatori. Avviniamo il calice, (noi mai fatto prima) per chi non sa cosa significa: si versa una piccola quantità di vino nel bicchiere e si ruota per pulire il bicchiere da altri odori e residui, in modo da gustare al meglio ogni vino.


Velletri è conosciuta da sempre per la sua anima vitivinicola, pensa che tra la fine del 1800 e inizio 1900 questo territorio produceva tanto vino quanto tutto il Lazio ai giorni nostri.


Cerchi un alloggio? Consulta qui le strutture disponibili a Velletri.

Vigneto Ômina Romana a Velletri
Vigneto Ômina Romana a Velletri
Degustazione cantina Velletri
Degustazione cantina Velletri
Gelato al vino di Velletri

Lanuvio: il museo diffuso

Nel pomeriggio ci siamo spostati a Lanuvio, un borgo poco turistico ma ricchissimo di storia. Qui il museo diffuso ti accompagna tra vicoli e resti antichi.
Purtroppo pioveva tanto quando siamo arrivati e abbiamo potuto fare solo un giro nella
Torre Medievale, spostarci poi nel cosiddetto Cantinone situato nelle segrete di Palazzo Colonna, sede di mostre e del curioso Museo dell’Acconciatura, ma non finisce qui.


Con grande sorpresa abbiamo visitato la Sala della Stipe di Pantanacci, che ospita i ritrovamenti fatti nella località di Pantanacci, dove all’interno di una cavità nella roccia, vennero alla luce numerosi manufatti votivi anatomici. Questi oggetti in terracotta venivano offerti alla dea Giunone per chiedere protezione per la propria salute e guarigione dalle malattie, infatti si possono vedere statuette come canali orali, occhi, apparati genitali, mammelle, piedi e via dicendo. Si narra che nell’antica Lanuvium, nei pressi del tempio dedicato a Giunone, viveva un serpente che in ogni primavera si svegliava e le sue urla si sentivano per tutto il paese. Delle fanciulle vergini offrivano delle focacce al grande serpente e se accettava il dono, ci sarebbero stati raccolti fruttuosi, al contrario se avesse rifiutato, una giovane impura doveva essere sacrificata per scongiurare la cattiva produzione agricola.


Un racconto davvero affascinante che Sara, la nostra guida (che ci ha accompagnato anche a Nemi ed è a lei che dobbiamo il nostro giro più insolito del borgo) è riuscita a narrare con così tanta enfasi, lei è di questi posti infatti, la Stipe di Pantanacci, fu il fulcro del suo dottorato, chi meglio di lei poteva trasportarci in questa storia?


Cerchi un alloggio? Consulta qui le strutture disponibili a Lanuvio.

Lanuvio museo diffuso
Lanuvio museo diffuso

Pranzo all'Agriturismo Le Quattro Vasche: il vino di Velletri e abbinamenti a tavola

Il nostro ultimo pranzo di questo giro è all'Azienda Agricola Le Quattro Vasche. Un luogo intimo, familiare, dove ogni piatto è pensato per accompagnare un vino specifico e dove la tradizione vitivinicola di tre generazioni ha creato le sue etichette con storie vere, dando anima ad ogni bottiglia.


Abbiamo apprezzato tantissimo ogni sapore che sa di casa ma non è mai banale. Per esempio abbiamo provato una carbonara ricomposta, ossia una sorta di grande raviolo di pasta con al suo interno uovo e guanciale su una salsa di cacio e pepe.


I padroni di casa ci hanno raccontato tanto della loro storia e dei loro vini. Innanzitutto il nome, perché Quattro Vasche? In passato, sparse proprio in questa zona, c’erano quattro vasche quadrate che altro non erano che delle cisterne dove conservare gli alimenti e da qui, ecco la scelta del nome.

Invece un aspetto molto giocoso è stato scoprire la storia dietro ai nomi dei loro vini che sono: Asperosordo, Narcisso, Refenero e Cellogrifone. Qualche parola è anche strettamente legata al dialetto veliterno, come il Cellogrifone che è l’unione della parola “cello” in dialetto “uccello” e alla parola grifone.

La storia è questa, ce l’hanno raccontata con così tanto entusiasmo che sono riusciti a trasmetterlo anche a noi: il vino è dedicato al nonno paterno che, particolarmente attento all’aspetto estetico, usava la brillantina di marca Linetti per tirare a puntino i capelli all’indietro. La sera andava a dormire e al risveglio, la moglie lo guardava e gli diceva: “vatti a dare una pettinata perché sembri un cello grifone!”. Una storia di quelle semplici e divertenti che ci ha avvolto tanto e strappato un sorriso.


Già questi sono dei motivi per venire qui, ma c’è di più, è l’unica azienda dove poter assaggiare ancora il Velletri doc superiore.

Agriturismo Le Quattro Vasche
Agriturismo Le Quattro Vasche

Cosa vedere nei dintorni

Hai ancora un po’ di tempo? Ecco qualche idea per completare il tuo viaggio:

·       Castel Gandolfo: residenza papale con vista lago e scorci mozzafiato.

·       Frascati: perdersi tra le ville tuscolane e le fraschette.

·       Grottaferrata: visita all’Abbazia di San Nilo, una chicca di spiritualità e arte.

·       Ariccia: la patria della porchetta, da abbinare con un calice di rosso nelle famose fraschette.


Questo itinerario enogastronomico ai Castelli Romani è perfetto se cerchi un tour alla scoperta di cantine, degustazioni lente, forni, fragoline, agriturismi e storia.


Ringraziamo ancora Rete Vip che nasce con lo scopo di valorizzare il patrimonio culturale ed enogastronomico dei Castelli Romani e ringraziamo tantissimo Cristina Pallotti di Wine and Dine Holidays non solo per averci invitato, ma per averci permesso di scoprire angoli mai visti di luoghi a noi cari e per averci accompagnato con professionalità, garbo e passione nell’autenticità di un territorio eccezionale.

Al prossimo giro!


In questo articolo sono presenti link affiliati. Prenotando un’esperienza da noi suggerita tramite link, accuratamente selezionata e/o di cui abbiamo usufruito in prima persona, contribuirai a sostenere il nostro progetto Giroilmondoingiro, senza che a te comporti alcuna maggiorazione sul prezzo.

Consigliamo sempre di leggere bene le condizioni di acquisto di ogni attività/biglietto/esperienza ed altro.

Itinerario enogastronomico ai Castelli Romani: cantine, agriturismi e territorio

Quando si parla di Castelli Romani, è impossibile non pensare subito al vino dei Castelli, ai prodotti tipici del Lazio e a quella cucina sincera che ti accoglie con il profumo del pane caldo, dei formaggi locali e del buon vino versato in un calice colmo di storie.


Partecipare al
Fam Trip e Press Tour su invito di Rete Vip e Wine & Dine Holidays è stato un privilegio emotivo. Girare i luoghi che conosciamo praticamente da quando siamo nati, questa volta per raccontarli ad altri, ha significato molto per noi. È stato un tour alla scoperta di cantine, forni, fragoline, agriturismi e territorio, ma più che mai, è stato un tour del cuore.


Un giro tra le eccellenze enogastronomiche del territorio e dei suoi tesori inaspettati, vivendo appieno lo stile di vita italiano.


Partiamo!

Itinerario enogastronomico ai Castelli Romani
Powered by GetYourGuide

Degustazione a Cantina Costantini a Genzano di Roma

Siamo partiti da Genzano di Roma, uno dei borghi più noti per la sua vocazione agricola e vinicola. Hai mai sentito parlare del famoso pane di Genzano IGP? Se non lo hai ancora assaggiato caldo, croccante fuori e morbido dentro, beh…ti stai perdendo un pezzo di felicità, ma ne parliamo dopo.


La nostra prima sosta è a Cantina Costantini, dove si produce vino dal 1721 e difatti è tra le più antiche aziende del Lazio. Dopo una spiegazione sulle loro linee, tra l’altro abbiamo apprezzato molto le etichette che hanno scelto che richiamano alla famosa infiorata di Genzano di Roma, ci accompagnano nella sala degustazione (affianco alla cantina) ed assaporiamo i loro vini con sapori del territorio come la porchetta con composta al mosto ed atre delizie.


Cantina Costantini organizza visite guidate, degustazioni ed eventi.

Cantina Costantini a Genzano di Roma

Palazzo Jacobini a Genzano di Roma: visita e degustazione

A pochi passi, abbiamo avuto il piacere di visitare Palazzo Jacobini tra arte, vino e storia.

Come ti abbiamo detto, conosciamo abbastanza bene queste zone, ma qui non ci eravamo mai stati e siamo rimasti con la testa all’insù per un po'. Scopriamo che questa dimora fu residenza di Giovanni Jacobini e fu proprio lui ad adoperarsi per il rinnovamento delle strade di Genzano di Roma. Del nobile palazzo giriamo un elegante salone con vari quadri che raccontano il passaggio del Cardinale Ludovico, maestro di diplomazia (si dice che evitò uno scontro tra Germania e Spagna) ed altre tele come quella del Cardinale Angelo ed altri cimeli appartenuti alla famiglia. Entriamo in altre stanze e degustiamo il vino biologico IGP firmato Jacobini, vincitore di numerosi premi. Che dire, un’esperienza esclusiva in un edificio settecentesco che ne ha di storia da raccontare.


Informazioni utili: a Palazzo Jacobini si svolgono solo visite private guidate di piccoli gruppi (4-8 persone), sul loro sito trovate i contatti  e su richiesta, è possibile visitare anche le storiche grotte dove veniva conservato il vino.


Cerchi un alloggio? Consulta qui le strutture disponibili a Genzano di Roma.

Palazzo Jacobini Genzano di Roma
Palazzo Jacobini Genzano di Roma

Il GranFornaio: il regno del pane di Genzano IGP

Per uno spuntino veloce ma sostanzioso ci fermiamo al Gran Fornaio, storico forno a legna dove assaggiamo il pane di Genzano, particolare per la sua semplicità. Marco, padrone di casa, ci racconta tra una bruschetta e l’altra, che il 25/11/1997 il pane di Genzano diventa marchio IGP e ci spiega tutta la passione che ha per il suo lavoro sin da piccolo. Testuali parole: “io dico sempre che nel mio sangue scorre acqua e farina…” e già da questo capiamo molto il legame alla sua Genzano.


Pane, biscotti, pizza, il bistrot infatti, è anche pizzeria e scopriamo anche il lato creativo di Marco che ha ideato una birra prodotta proprio con il pane di Genzano IGP.

Pane di Genzano IGP
Birra al Pane di Genzano IGP

Nemi, il borgo delle fragoline

Dopo pranzo, ci siamo diretti verso Nemi, uno dei borghi più pittoreschi dei Castelli Romani. Le sue casette si affacciano sul lago come in un dipinto. Il paese è famoso per le fragole e le fragoline e già dai primi passi, ad ogni tratto qualcosa richiama alle fragoline: bar e ristoranti con crostatine alle fragoline, negozi che vendono oggetti d’arredo rigorosamente a tema fragole e fragoline e persino una gioielleria che realizza collane e bracciali con le vere fragoline, plasmate e rese gioielli con una particolare tecnica.


Ma Nemi è anche altro. C’è la bellissima Terrazza degli Innamorati con vista sul lago e soprattutto, la parte al di sopra del paese, dove non tutti infatti salgono e che custodisce: la chiesa di Santa Maria del Pozzo, il Belvedere di Nemi e un susseguirsi di stradine e scorci da girare lentamente.


Anche a Nemi siamo stati tante volte, ma per esempio, non eravamo mai entrati nella bottega del signor Santino dove, oltre ai tantissimi oggetti realizzati a mano, souvenir ed antiquariato, scopriamo una vera chicca: nel negozio c’è un’antica grotta. E chi se lo aspettava? Siamo rimasti a bocca aperta, chissà quante volte ci saremo passati e lo scopriamo ora! All’interno della grotta ci sono altri oggetti custoditi al fresco, messi dal mitico Santino che a Nemi è diventato un personaggio, in quanto è apparso in una scena di una nota serie tv turca. Il negozio si trova a pochi passi dalla Terrazza degli Innamorati, facci un salto se andrai a Nemi e salutaci Santino.


Il giro prosegue e facciamo visita a due piccole aziende agricole: Le Erbe della Luna e La Roscia. Due realtà diverse ma unite dalla passione per la terra. Nella prima scopriamo il mondo delle erbe officinali e dei fiori commestibili con un aperitivo vista lago di prodotti a km zero. Ogni specialità è pensata per lasciar apprezzare il buono che la natura dona ma esaltato con una cucina creativa e gustosa soprattutto.


La seconda è il progetto del cuore di Massimo che ci fa vedere da vicino dove e come nascono le vere fragole e fragoline di Nemi ma non solo. L’azienda agricola produce anche melanzane, pomodori, fagiolini ed altre materie prime. Qui non trovi ne filtri ne altro, sei in mezzo alla natura selvaggia.

Volendo per chi ama il contatto con l’acqua vengono organizzati degli aperitivi in sup, un’idea molto carina per fare qualcosa di diverso.


Cerchi un alloggio? Consulta qui le strutture disponibili a Nemi.

Lago di Nemi
Azienda agricola Lago di Nemi
Fragoline di Nemi
Nemi insolita

Dove cenare a Genzano di Roma: l’Agriturismo Le Rose

La giornata si è conclusa con una cena all’Agriturismo Le Rose, con una vista che spazia fino ai profili dolci dei Castelli.
Antipasti della tradizione rivisitati in chiave contemporanea, pasta fatta in casa, carni e ovviamente, vino.

Di questa location abbiamo apprezzato le chiacchiere con lo chef e la buona compagnia, diciamo è stato quel fine giornata rilassante che ci voleva.


Vuoi altre idee su questa regione? Leggi anche altri articoli sul Lazio.

Agriturismo Genzano di Roma
Agriturismo Genzano di Roma

Visita cantina e vigneto con degustazione da Ômina Romana a Velletri

La nostra seconda giornata è iniziata con un’esperienza che ci ha lasciato senza parole: la visita alla cantina Ômina Romana a Velletri, una delle proprietà vitivinicole più qualificate dei Castelli Romani.


Immagina di camminare tra filari ordinatissimi che si arrampicano dolcemente tra colline vulcaniche ed è questa la chiave che rende i vini di questa zona così unici: il suolo ricco di minerali regala struttura, sapidità ed eleganza a ogni sorso.


Ômina Romana è molto più di una cantina: è il progetto della famiglia Börner nato con una visione chiara, ossia valorizzare al massimo il potenziale di questo territorio. Ogni dettaglio, dal vigneto alla bottiglia, è pensato con cura. I filari sono pettinati come un giardino e la modernissima cantina è immersa nel verde come se fosse sempre stata lì. Il primo impatto è stato un po' allarmante, in quanto l’azienda è circondata da reti di filo spinato, ma una volta dentro, si è aperto come per magia un panorama meraviglioso, dove poter entrare nel vigneto e vedere da vicino gli scorci sconfinati dei Castelli Romani.


Durante la visita della cantina, rigorosamente con copriscarpe usa e getta, abbiamo scoperto le fasi delle loro produzioni e poi ci siamo lasciati guidare in un percorso affascinante, dalla vigna al calice.


La degustazione è stata così piacevole! Sotto un tendone con vista sul vigneto abbiamo assaporato una selezione di 8 tipi di vino, tra bianchi, rossi e rosè e per concludere, abbiamo provato un delizioso ghiacciolo al vino Hermes Diactoros, che (scoperta gradita), è ispirato al dio greco protettore dei viaggiatori. Avviniamo il calice, (noi mai fatto prima) per chi non sa cosa significa: si versa una piccola quantità di vino nel bicchiere e si ruota per pulire il bicchiere da altri odori e residui, in modo da gustare al meglio ogni vino.


Velletri è conosciuta da sempre per la sua anima vitivinicola, pensa che tra la fine del 1800 e inizio 1900 questo territorio produceva tanto vino quanto tutto il Lazio ai giorni nostri.


Cerchi un alloggio? Consulta qui le strutture disponibili a Velletri.

Vigneto Ômina Romana a Velletri
Vigneto Ômina Romana a Velletri
Degustazione cantina Velletri
Degustazione cantina Velletri
Gelato al vino di Velletri

Lanuvio: il museo diffuso

Nel pomeriggio ci siamo spostati a Lanuvio, un borgo poco turistico ma ricchissimo di storia. Qui il museo diffuso ti accompagna tra vicoli e resti antichi.
Purtroppo pioveva tanto quando siamo arrivati e abbiamo potuto fare solo un giro nella
Torre Medievale, spostarci poi nel cosiddetto Cantinone situato nelle segrete di Palazzo Colonna, sede di mostre e del curioso Museo dell’Acconciatura, ma non finisce qui.


Con grande sorpresa abbiamo visitato la Sala della Stipe di Pantanacci, che ospita i ritrovamenti fatti nella località di Pantanacci, dove all’interno di una cavità nella roccia, vennero alla luce numerosi manufatti votivi anatomici. Questi oggetti in terracotta venivano offerti alla dea Giunone per chiedere protezione per la propria salute e guarigione dalle malattie, infatti si possono vedere statuette come canali orali, occhi, apparati genitali, mammelle, piedi e via dicendo. Si narra che nell’antica Lanuvium, nei pressi del tempio dedicato a Giunone, viveva un serpente che in ogni primavera si svegliava e le sue urla si sentivano per tutto il paese. Delle fanciulle vergini offrivano delle focacce al grande serpente e se accettava il dono, ci sarebbero stati raccolti fruttuosi, al contrario se avesse rifiutato, una giovane impura doveva essere sacrificata per scongiurare la cattiva produzione agricola.


Un racconto davvero affascinante che Sara, la nostra guida (che ci ha accompagnato anche a Nemi ed è a lei che dobbiamo il nostro giro più insolito del borgo) è riuscita a narrare con così tanta enfasi, lei è di questi posti infatti, la Stipe di Pantanacci, fu il fulcro del suo dottorato, chi meglio di lei poteva trasportarci in questa storia?


Cerchi un alloggio? Consulta qui le strutture disponibili a Lanuvio.

Lanuvio museo diffuso
Lanuvio museo diffuso

Pranzo all'Agriturismo Le Quattro Vasche: il vino di Velletri e abbinamenti a tavola

Il nostro ultimo pranzo di questo giro è all'Azienda Agricola Le Quattro Vasche. Un luogo intimo, familiare, dove ogni piatto è pensato per accompagnare un vino specifico e dove la tradizione vitivinicola di tre generazioni ha creato le sue etichette con storie vere, dando anima ad ogni bottiglia.


Abbiamo apprezzato tantissimo ogni sapore che sa di casa ma non è mai banale. Per esempio abbiamo provato una carbonara ricomposta, ossia una sorta di grande raviolo di pasta con al suo interno uovo e guanciale su una salsa di cacio e pepe.


I padroni di casa ci hanno raccontato tanto della loro storia e dei loro vini. Innanzitutto il nome, perché Quattro Vasche? In passato, sparse proprio in questa zona, c’erano quattro vasche quadrate che altro non erano che delle cisterne dove conservare gli alimenti e da qui, ecco la scelta del nome.

Invece un aspetto molto giocoso è stato scoprire la storia dietro ai nomi dei loro vini che sono: Asperosordo, Narcisso, Refenero e Cellogrifone. Qualche parola è anche strettamente legata al dialetto veliterno, come il Cellogrifone che è l’unione della parola “cello” in dialetto “uccello” e alla parola grifone.

La storia è questa, ce l’hanno raccontata con così tanto entusiasmo che sono riusciti a trasmetterlo anche a noi: il vino è dedicato al nonno paterno che, particolarmente attento all’aspetto estetico, usava la brillantina di marca Linetti per tirare a puntino i capelli all’indietro. La sera andava a dormire e al risveglio, la moglie lo guardava e gli diceva: “vatti a dare una pettinata perché sembri un cello grifone!”. Una storia di quelle semplici e divertenti che ci ha avvolto tanto e strappato un sorriso.


Già questi sono dei motivi per venire qui, ma c’è di più, è l’unica azienda dove poter assaggiare ancora il Velletri doc superiore.

Agriturismo Le Quattro Vasche
Agriturismo Le Quattro Vasche

Cosa vedere nei dintorni

Hai ancora un po’ di tempo? Ecco qualche idea per completare il tuo viaggio:

·       Castel Gandolfo: residenza papale con vista lago e scorci mozzafiato.

·       Frascati: perdersi tra le ville tuscolane e le fraschette.

·       Grottaferrata: visita all’Abbazia di San Nilo, una chicca di spiritualità e arte.

·       Ariccia: la patria della porchetta, da abbinare con un calice di rosso nelle famose fraschette.


Questo itinerario enogastronomico ai Castelli Romani è perfetto se cerchi un tour alla scoperta di cantine, degustazioni lente, forni, fragoline, agriturismi e storia.


Ringraziamo ancora Rete Vip che nasce con lo scopo di valorizzare il patrimonio culturale ed enogastronomico dei Castelli Romani e ringraziamo tantissimo Cristina Pallotti di Wine and Dine Holidays non solo per averci invitato, ma per averci permesso di scoprire angoli mai visti di luoghi a noi cari e per averci accompagnato con professionalità, garbo e passione nell’autenticità di un territorio eccezionale.

Al prossimo giro!


In questo articolo sono presenti link affiliati. Prenotando un’esperienza da noi suggerita tramite link, accuratamente selezionata e/o di cui abbiamo usufruito in prima persona, contribuirai a sostenere il nostro progetto Giroilmondoingiro, senza che a te comporti alcuna maggiorazione sul prezzo.

Consigliamo sempre di leggere bene le condizioni di acquisto di ogni attività/biglietto/esperienza ed altro.

CONDIVIDI