Il Mosaico di Andreina: il mosaico più grande d’Europa
Il Mosaico di Andreina è definito il mosaico più grande d’Europa e solo vedendolo di persona, capisci che l’arte, quando nasce dal cuore, può essere molto potente. Infatti non è solo un capolavoro artistico, ma un progetto sociale che abbraccia chiunque voglia farne parte.
Una chiesa dove colori, fede e umanità si mescolano insieme e dove il talento è pilotato da umiltà e rispetto. Ti basterà un passo per capire che qui ogni tessera, racconta la storia di qualcuno e che ogni sfumatura del mosaico è una mano tesa verso chi ha bisogno.
Questo non è il classico luogo d’arte da visitare e fotografare. È un luogo che ti rimane dentro.
Ti chiedi perché? Perché dietro ogni centimetro di quel mosaico, nato dal sogno visionario di
Andreina Giorgia Carpenito si nasconde il percorso di tante anime, di accoglienza, di rinascita e di inclusione.
Dove si trova il mosaico di Andreina
Il Mosaico di Andreina si trova ad Indicatore, un piccolo paese vicino Arezzo, nel cuore della Toscana.
Un luogo semplice e silenzioso, dove l’arte si fonde con la vita di tutti i giorni.
Il mosaico si trova nella Chiesa dello Spirito Santo e si estende sia all’interno del luogo di fede, sia all’esterno. Una struttura moderna dall’animo profondamente umano, che accoglie visitatori e curiosi con la sua luce calda e i suoi colori vibranti.
Indirizzo: Chiesa dello Spirito Santo, Località Indicatore, 52100, Arezzo.
Appena entri, vieni avvolto da un’energia speciale: migliaia di tessere catturano la luce e la riflettono, come se volessero raccontare un messaggio di speranza. Ti sentirai parte di qualcosa di grande, anche se sei solo uno spettatore.
Cerchi un alloggio?
Consulta qui le strutture disponibili ad Arezzo.
La storia del mosaico di Andreina
Il mosaico di Indicatore nasce nel 1997 da una mano instancabile: quella di Andreina, che è riuscita tessera dopo tessera a realizzare un sogno. L’edificio, che era destinato alla demolizione a causa di problematiche di assestamento del terreno, diventa negli anni un’opera d’arte sempre più straordinaria, dove la riqualificazione e la creatività si fondono con l’inclusione sociale.
Dopo i primi lavori negli interni della chiesa, avvengono quelli esterni, sia sulla facciata dell’edificio sia sul sagrato. Gli anni passano in fretta e le carenze economiche sono il problema principale, ma Andreina, caparbia nel voler proseguire, trova il modo di andare avanti, sia grazie alle donazioni di materiali di scarto, importanti per la creazione dell’opera, sia grazie alla catena umana che ha partecipato nel corso del tempo al mosaico.
Arrivano artisti da tutto il mondo per dare il proprio contributo e l’interno della chiesa prende sempre più forma. Ogni frammento è arte, dal pavimento alle pareti, ma soprattutto è un progetto che unisce culture, diversità sociali e ingloba in sé messaggi di solidarietà. Quando Andreina in persona ci ha raccontato di tutte le persone che hanno partecipato al mosaico, siamo rimasti colpiti e commossi. Qui non si varca solo una chiesa, ma ci si avvicina l’uno con l’altro, respirando inclusione attraverso l’arte, che abbatte quelle barriere inutili tra etnie, abilità, disabilità e religioni.
Il mosaico di Andreina non nasce per stabilire il record di mosaico più grande d’Europa o per mettersi a confronto con altre opere altrettanto grandiose, ma abbiamo capito che vuole raccontare, quasi urlare, la grandezza di un progetto artistico che merita attenzione. Chi lo guarda con questo spirito coglie alla lettera il suo significato simbolico, che è quello di porgere una mano a chi ne ha bisogno attraverso la realizzazione del mosaico.
Grazie all’operato volontario di persone provenienti da tutto il mondo, il mosaico è sempre più esteso. Spagna, Francia, Svizzera, Germania, Inghilterra, Austria, Stati Uniti, Canada, Brasile, Argentina, Cile, Guatemala, Turchia, Iran, Cina, Giappone, Israele e ovviamente Italia, sono i luoghi che hanno preso parte all’opera di Indicatore. Una vera azione positiva che ha fatto il giro il mondo in Toscana.
Abbiamo a cuore questo progetto che oggi va avanti attraverso l’Associazione Culturale No Profit Ezechiele, fondata con l’obiettivo di sostenere il mosaico con corsi, eventi ed attività di carattere sociale, artistico, educativo e culturale, dove ognuno contribuisce, sentendosi utile. Il merito enorme che ha il mosaico più grande d’Europa, è quello di aver aggregato intorno al progetto, laboratori multidisciplinari, ospitalità, stages, eventi, persone con religioni, etnia, età e condizioni diverse, alunni di scuole, tossicodipendenti, disabili, malati psichiatrici, affidamenti dal carcere, volontari ed artisti.
È per questo che il mosaico di Andreina è
unico in Europa: non è solo una decorazione sacra, ma una
testimonianza viva di umanità,
dove chiunque trova posto accanto all’altro, senza giudizi e senza confini. Ognuno è fondamentale per l’evoluzione dell’opera e ognuno trova una carezza nel percorso.
Chi lavora al mosaico di Andreina
Dietro al mosaico ci sono
mani diverse ma un solo cuore.
Andreina è la madre indiscussa, che guida con pazienza e dedizione gruppi di volontari, artisti, studenti, e persone che la vita ha messo alla prova.
Non serve essere mosaicisti o credenti per partecipare: basta la voglia di costruire qualcosa insieme.
Leggendo il suo libro “il mosaico che parla, storie di volti e di scoperte”, abbiamo capito come inizialmente sia stato difficile mettersi da parte nel suo mosaico e fare spazio agli altri. Quel privilegio di essere suo, ha trovato una prospettiva diversa: la comunità che lavora per uno scopo collettivo.
Ti sorprenderà vedere con quanta attenzione ogni tessera sia stata posata, ma soprattutto immaginare quanto per ognuno possa aver significato, soprattutto per chi ha trovato un conforto e un riscatto di vita in questo mosaico.
Oggi l’opera si estende su 900 mq, ma la sua vera grandezza si misura nel cambiamento che genera in chi lo tocca e in chi lo guarda. Quando verrà completata coprirà una superficie di circa 3000 mq.
Andreina: il mosaico e la forza di un sogno
Immagina una donna che, un giorno, decide di dedicare la propria arte non solo alla bellezza, ma alle persone.
Così nasce la visione di
Andreina Giorgia Carpenito: usare il mosaico come strumento di incontro, guarigione e rinascita.
Da anni lavora con dedizione alla Chiesa dello Spirito Santo di Indicatore, accogliendo chiunque voglia imparare, aiutare o semplicemente trovare un po’ di pace.
Ogni giorno, Andreina e il suo gruppo danno vita a un’opera che non è mai finita, proprio come la vita stessa.
Una tessera dopo l’altra, costruiscono speranza. Siamo stati una mattinata a parlare con lei e in poco tempo, ci siamo sentiti legati al suo progetto. Sarà che ascoltando, ci siamo ritrovati in tanti dei suoi discorsi. Come lei, non ci soffermiamo alla prima impressione, ma viviamo di empatia e di affinità ed è forse per questo che innatamente si autoeliminano sciocchezze e diversità. Questo è il messaggio che a noi è arrivato dal mosaico.
Speriamo che il mosaico di Andreina abbia eco e supporto per sopravvivere. Qualsiasi azienda, associazione nazionale e internazionale o singolo individuo che voglia contribuire, può farlo. Questo è un cantiere d’arte aperto a tutti che prevede bellezza attraverso azioni sociali.
Orari di apertura del Mosaico di Andreina
Se stai organizzando la visita, sappi che la
Chiesa dello Spirito Santo di Indicatore è
aperta tutti i giorni e l’accesso al mosaico è libero.
Puoi entrare per una visita autonoma o semplicemente per un momento di silenzio e contemplazione.
Orari indicativi di apertura:
· Dal lunedì al sabato: 09:00 – 18:00
· Domenica: durante le funzioni religiose e su prenotazione quando terminate
Se desideri una visita guidata o vuoi assistere al lavoro dei volontari, ti consigliamo di contattare l’Associazione o la parrocchia locale: potrai vivere l’esperienza in modo più profondo e magari scoprire il laboratorio dove nascono le nuove sezioni del mosaico.
Ecco
il sito del Mosaico di Andreina dove trovi informazioni e contatti.
Dove parcheggiare
Parcheggiare è semplicissimo: proprio sotto alla chiesa che si vede benissimo dalla strada principale, trovi il
parcheggio gratuito.
In alternativa, se non dovessero esserci posti liberi, puoi lasciare l’auto lungo la strada prima di arrivare e proseguire a piedi fino alla chiesa.
Dove mangiare
Dopo la visita, regalati una pausa con un bel pranzo fuori, noi abbiamo provato la
Fattoria le Rocche, vicino a Subbiano, a circa 20 minuti di auto con cucina toscana casalinga ed atmosfera accogliente, ci torneremo sicuramente!
Cosa vedere nei dintorni
Indicatore è un ottimo punto di partenza per scoprire il territorio aretino. Nei dintorni puoi visitare per esempio: Arezzo, Subbiano, Anghiari, Castiglion Fibocchi, Civitella in Val di Chiana e il suggestivo Ponte Buriano.
Se invece cerchi altre idee per la
Toscana ti suggeriamo la
Val d’Orcia oppure il
Monte Argentario e i suoi dintorni.
Qui trovi anche un video dove lo raccontiamo.
Il Mosaico di Andreina non è solo un’opera d’arte: è un viaggio dentro l’anima umana, un mosaico di persone, di sogni e di seconde possibilità.
Quando uscirai dalla chiesa dello Spirito Santo, forse ti scoprirai diverso anche tu. Al di là di ogni abilità e disabilità tutti abbiamo bisogno di progetti che ci fanno sentire utili, vivi, umani e in armonia oltre ogni limite.
Al prossimo giro!
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A te non comporta alcuna maggiorazione sul prezzo, ma per noi è un modo per sostenerci.
Consigliamo sempre di leggere bene le condizioni di acquisto.
Il Mosaico di Andreina: il mosaico più grande d’Europa
Il Mosaico di Andreina è definito il mosaico più grande d’Europa e solo vedendolo di persona, capisci che l’arte, quando nasce dal cuore, può essere molto potente. Infatti non è solo un capolavoro artistico, ma un progetto sociale che abbraccia chiunque voglia farne parte.
Una chiesa dove colori, fede e umanità si mescolano insieme e dove il talento è pilotato da umiltà e rispetto. Ti basterà un passo per capire che qui ogni tessera, racconta la storia di qualcuno e che ogni sfumatura del mosaico è una mano tesa verso chi ha bisogno.
Questo non è il classico luogo d’arte da visitare e fotografare. È un luogo che ti rimane dentro.
Ti chiedi perché? Perché dietro ogni centimetro di quel mosaico, nato dal sogno visionario di
Andreina Giorgia Carpenito si nasconde il percorso di tante anime, di accoglienza, di rinascita e di inclusione.
Dove si trova il mosaico di Andreina
Il Mosaico di Andreina si trova ad Indicatore, un piccolo paese vicino Arezzo, nel cuore della Toscana.
Un luogo semplice e silenzioso, dove l’arte si fonde con la vita di tutti i giorni.
Il mosaico si trova nella Chiesa dello Spirito Santo e si estende sia all’interno del luogo di fede, sia all’esterno. Una struttura moderna dall’animo profondamente umano, che accoglie visitatori e curiosi con la sua luce calda e i suoi colori vibranti.
Indirizzo: Chiesa dello Spirito Santo, Località Indicatore, 52100, Arezzo.
Appena entri, vieni avvolto da un’energia speciale: migliaia di tessere catturano la luce e la riflettono, come se volessero raccontare un messaggio di speranza. Ti sentirai parte di qualcosa di grande, anche se sei solo uno spettatore.
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La storia del mosaico di Andreina
Il mosaico di Indicatore nasce nel 1997 da una mano instancabile: quella di Andreina, che è riuscita tessera dopo tessera a realizzare un sogno. L’edificio, che era destinato alla demolizione a causa di problematiche di assestamento del terreno, diventa negli anni un’opera d’arte sempre più straordinaria, dove la riqualificazione e la creatività si fondono con l’inclusione sociale.
Dopo i primi lavori negli interni della chiesa, avvengono quelli esterni, sia sulla facciata dell’edificio sia sul sagrato. Gli anni passano in fretta e le carenze economiche sono il problema principale, ma Andreina, caparbia nel voler proseguire, trova il modo di andare avanti, sia grazie alle donazioni di materiali di scarto, importanti per la creazione dell’opera, sia grazie alla catena umana che ha partecipato nel corso del tempo al mosaico.
Arrivano artisti da tutto il mondo per dare il proprio contributo e l’interno della chiesa prende sempre più forma. Ogni frammento è arte, dal pavimento alle pareti, ma soprattutto è un progetto che unisce culture, diversità sociali e ingloba in sé messaggi di solidarietà. Quando Andreina in persona ci ha raccontato di tutte le persone che hanno partecipato al mosaico, siamo rimasti colpiti e commossi. Qui non si varca solo una chiesa, ma ci si avvicina l’uno con l’altro, respirando inclusione attraverso l’arte, che abbatte quelle barriere inutili tra etnie, abilità, disabilità e religioni.
Il mosaico di Andreina non nasce per stabilire il record di mosaico più grande d’Europa o per mettersi a confronto con altre opere altrettanto grandiose, ma abbiamo capito che vuole raccontare, quasi urlare, la grandezza di un progetto artistico che merita attenzione. Chi lo guarda con questo spirito coglie alla lettera il suo significato simbolico, che è quello di porgere una mano a chi ne ha bisogno attraverso la realizzazione del mosaico.
Grazie all’operato volontario di persone provenienti da tutto il mondo, il mosaico è sempre più esteso. Spagna, Francia, Svizzera, Germania, Inghilterra, Austria, Stati Uniti, Canada, Brasile, Argentina, Cile, Guatemala, Turchia, Iran, Cina, Giappone, Israele e ovviamente Italia, sono i luoghi che hanno preso parte all’opera di Indicatore. Una vera azione positiva che ha fatto il giro il mondo in Toscana.
Abbiamo a cuore questo progetto che oggi va avanti attraverso l’Associazione Culturale No Profit Ezechiele, fondata con l’obiettivo di sostenere il mosaico con corsi, eventi ed attività di carattere sociale, artistico, educativo e culturale, dove ognuno contribuisce, sentendosi utile. Il merito enorme che ha il mosaico più grande d’Europa, è quello di aver aggregato intorno al progetto, laboratori multidisciplinari, ospitalità, stages, eventi, persone con religioni, etnia, età e condizioni diverse, alunni di scuole, tossicodipendenti, disabili, malati psichiatrici, affidamenti dal carcere, volontari ed artisti.
È per questo che il mosaico di Andreina è
unico in Europa: non è solo una decorazione sacra, ma una
testimonianza viva di umanità,
dove chiunque trova posto accanto all’altro, senza giudizi e senza confini. Ognuno è fondamentale per l’evoluzione dell’opera e ognuno trova una carezza nel percorso.
Chi lavora al mosaico di Andreina
Dietro al mosaico ci sono
mani diverse ma un solo cuore.
Andreina è la madre indiscussa, che guida con pazienza e dedizione gruppi di volontari, artisti, studenti, e persone che la vita ha messo alla prova.
Non serve essere mosaicisti o credenti per partecipare: basta la voglia di costruire qualcosa insieme.
Leggendo il suo libro “il mosaico che parla, storie di volti e di scoperte”, abbiamo capito come inizialmente sia stato difficile mettersi da parte nel suo mosaico e fare spazio agli altri. Quel privilegio di essere suo, ha trovato una prospettiva diversa: la comunità che lavora per uno scopo collettivo.
Ti sorprenderà vedere con quanta attenzione ogni tessera sia stata posata, ma soprattutto immaginare quanto per ognuno possa aver significato, soprattutto per chi ha trovato un conforto e un riscatto di vita in questo mosaico.
Oggi l’opera si estende su 900 mq, ma la sua vera grandezza si misura nel cambiamento che genera in chi lo tocca e in chi lo guarda. Quando verrà completata coprirà una superficie di circa 3000 mq.
Andreina: il mosaico e la forza di un sogno
Immagina una donna che, un giorno, decide di dedicare la propria arte non solo alla bellezza, ma alle persone.
Così nasce la visione di
Andreina Giorgia Carpenito: usare il mosaico come strumento di incontro, guarigione e rinascita.
Da anni lavora con dedizione alla Chiesa dello Spirito Santo di Indicatore, accogliendo chiunque voglia imparare, aiutare o semplicemente trovare un po’ di pace.
Ogni giorno, Andreina e il suo gruppo danno vita a un’opera che non è mai finita, proprio come la vita stessa.
Una tessera dopo l’altra, costruiscono speranza. Siamo stati una mattinata a parlare con lei e in poco tempo, ci siamo sentiti legati al suo progetto. Sarà che ascoltando, ci siamo ritrovati in tanti dei suoi discorsi. Come lei, non ci soffermiamo alla prima impressione, ma viviamo di empatia e di affinità ed è forse per questo che innatamente si autoeliminano sciocchezze e diversità. Questo è il messaggio che a noi è arrivato dal mosaico.
Speriamo che il mosaico di Andreina abbia eco e supporto per sopravvivere. Qualsiasi azienda, associazione nazionale e internazionale o singolo individuo che voglia contribuire, può farlo. Questo è un cantiere d’arte aperto a tutti che prevede bellezza attraverso azioni sociali.
Orari di apertura del Mosaico di Andreina
Se stai organizzando la visita, sappi che la
Chiesa dello Spirito Santo di Indicatore è
aperta tutti i giorni e l’accesso al mosaico è libero.
Puoi entrare per una visita autonoma o semplicemente per un momento di silenzio e contemplazione.
Orari indicativi di apertura:
· Dal lunedì al sabato: 09:00 – 18:00
· Domenica: durante le funzioni religiose e su prenotazione quando terminate
Se desideri una visita guidata o vuoi assistere al lavoro dei volontari, ti consigliamo di contattare l’Associazione o la parrocchia locale: potrai vivere l’esperienza in modo più profondo e magari scoprire il laboratorio dove nascono le nuove sezioni del mosaico.
Ecco
il sito del Mosaico di Andreina dove trovi informazioni e contatti.
Dove parcheggiare
Parcheggiare è semplicissimo: proprio sotto alla chiesa che si vede benissimo dalla strada principale, trovi il
parcheggio gratuito.
In alternativa, se non dovessero esserci posti liberi, puoi lasciare l’auto lungo la strada prima di arrivare e proseguire a piedi fino alla chiesa.
Dove mangiare
Dopo la visita, regalati una pausa con un bel pranzo fuori, noi abbiamo provato la
Fattoria le Rocche, vicino a Subbiano, a circa 20 minuti di auto con cucina toscana casalinga ed atmosfera accogliente, ci torneremo sicuramente!
Cosa vedere nei dintorni
Indicatore è un ottimo punto di partenza per scoprire il territorio aretino. Nei dintorni puoi visitare per esempio: Arezzo, Subbiano, Anghiari, Castiglion Fibocchi, Civitella in Val di Chiana e il suggestivo Ponte Buriano.
Se invece cerchi altre idee per la
Toscana ti suggeriamo la
Val d’Orcia oppure il
Monte Argentario e i suoi dintorni.
Qui trovi anche un video dove lo raccontiamo.
Il Mosaico di Andreina non è solo un’opera d’arte: è un viaggio dentro l’anima umana, un mosaico di persone, di sogni e di seconde possibilità.
Quando uscirai dalla chiesa dello Spirito Santo, forse ti scoprirai diverso anche tu. Al di là di ogni abilità e disabilità tutti abbiamo bisogno di progetti che ci fanno sentire utili, vivi, umani e in armonia oltre ogni limite.
Al prossimo giro!
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